Il viaggio inizia con un racconto di qualche anno fa, che racchiudeva un’idea probabilmente abbastanza buona per diventare un buon thriller fantascientifico, una storia ricca di colpi scena, di personaggi strani, di un ritmo a tratti frenetico, di un finale del tutto imprevedibile. Di quelli, insomma, che il lettore divora
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mmm... sicuro? A me pare che hai "ciappinato" con le tue scalette et simili per sei mesi e mezzo, e poi hai scritto tre capitoli in una settimana (due al massimo).
Dai, riprendi come prima, che io voglio sapere cosa capita alla Sabrina, e anche tutto il resto :D
Ho capito che sei perfezionista e non ti va di scrivere capitoli che andranno *forse* riscritti, ma non sarà che è un rischio che devi correre per forza?
Marina
Grazie :-)
E' vero, di scrittura ci sono state due o tre settimane, forse di meno. Però i sei mesi di "studio" mi hanno chiarito sì e no il 10% del tutto. Certo, è quel 10% che conta, che mi fa star tranquillo su ciò che devo fare, ma poi farlo è piuttosto duro e richiede tempo e soprattutto idee. Idee spicciole, per capire se questa Sabrina va a fare la spesa oppure a giocare a tennis all'inizio di un capitolo. Se l'uomo che deve incontrare lo trova per caso scontrandosi con il carrello o perché la tampona al semaforo. Boh, mi pare che mi manchi il ritmo della scrittura, le parole vengono fuori sforzate, e questa situazione mi fa venire poca voglia di scrivere.
Insomma, un piccolo circolo vizioso che devo superare... però il terzo capitolo te lo rimando, che a Sabrina le cose sono andate in modo leggermente e forse ora sembra un po' meno "americana"
byebye
e.
Scrivi sempre più veloce di me che in quattro anni non ho neppure messo giù la ascaletta e sono a livello "idee scarabocchiate qua e là", molte, tutte ottime, ma sempre e solo idee e trascrizioni di sogni.
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