appunti

Il viaggio inizia con un racconto di qualche anno fa, che racchiudeva un’idea probabilmente abbastanza buona per diventare un buon thriller fantascientifico, una storia ricca di colpi scena, di personaggi strani, di un ritmo a tratti frenetico, di un finale del tutto imprevedibile. Di quelli, insomma, che il lettore divora

martedì 29 aprile 2008

Sesso fai da te
C'è un personaggio che mi fa dannare l'anima.
Ce l'ho in testa in maniera piuttosto nitida, a dire il vero è identico a una persona che ho conosciuto durante l'ultimo capodanno.
E' un trans bellissimo/a.
Per la storia che ho in mente (sempre più delineata, anche se tutt'altro che chiara) è necessario che ci sia questo personaggio, ed è necessario che sia un trans (non è invece necessario che sia bellissimo/a).
Non ritengo necessario scavare troppo nella sua personalità, sarebbe una divagazione fuori tema. Ma è necessaria una personalità credibile.
Ora l'inghippo: come si fa a scrivere di un mondo così tanto lontano da me?
Ci vuole senza dubbio molto mestiere, ma su questo mi sono sempre rimboccato le maniche. Il mestiere consiste nel dare l'impressione al lettore di conoscere perfettamente il tema di cui si sta parlando, pur sapendone un infinitesimo. Fa parte delle regole del gioco, uno scrittore deve saperlo fare.
Metto un medico nel romanzo e quello parla da medico. Il lettore deve pensare che sia un medico vero, deve "credere" che le sue parole siano frutto di anni e anni di studio e di esperienza. In realtà io non so niente di medicina e mi documento quanto basta a "ingannare" chi legge.
Se metto un transessuale nel romanzo non è la stessa cosa. Posso documentarmi sul tipo di vita che fa mediamente una persona così, sul tipo di abitudini, di frequentazioni. Posso studiare le sue espressioni comuni, le sue reazioni. Ma non posso entrargli nella testa e il rischio è che quello che viene fuori sia molto meno di "quanto basta".
Leggerò un po' (anche se, se continuo a leggere uno o due libri per ogni dettaglio che mi viene in mente, non mi basterà tutta la vita a scrivere questo libro) e se qualcuno ha qualche libro da consigliarmi gli sarò molto grato. Ma allo stesso tempo sto pensando a un azzardo che, come tale, potrebbe non funzionare. Potrei spingermi oltre e descrivere un trans atipico, diverso da tutti gli altri trans. E ho già anche una motivazione per cui sia giusto che il personaggio sia così. Però di solito farsi beffe delle regole è un lusso che solo chi le regole le conosce bene può concedersi. Ecco dunque l'azzardo.
Ma cos'è la vita (e la finzione) senza un po' di rischio?

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domenica 20 aprile 2008

La mano sinistra
Mi sono preso una breve pausa. Ho saputo che una rivista spagnola ha in programma uno speciale in italiano e cerca racconti di fantascienza/fantasy/horror. L'editore, che fa anche il traduttore professionista, vorrebbe poi farci un'antologia in spagnolo.
Si tratta di una cosa piuttosto amatoriale, ma fatta con serietà.
C'era un vecchio racconto che avevo scritto per il premio Robot, qualche anno fa. Fu segnalato, ma non entrò in finale perché, mi fu detto, l'idea era carina ma non era affatto scritto bene.
L'ho riletto in questi giorni e il giudizio non fa una piega: era scritto da schifo. Però l'idea era sul serio da salvare, almeno secondo me.
Dunque mi sono preso una vacanza dal romanzo e mi sono messo a lavorare su "La mano sinistra". Un modo come un altro di tenermi in allenamento, mentre continuo a far crescere l'altra storia nel cervello.
Il risultato mi sembra molto migliore dell'altra volta. Penso che lo manderò alla rivista in questi giorni, per poi dimenticarmene.
Non posso pubblicarlo sul blog, perché dev'essere assolutamente inedito per avere qualche chance di essere selezionato. Ma se qualcuno ha voglia di leggerlo e di dire la sua mi scriva e glielo mando più che volentieri.

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