Sono pigro, molto. Soprattutto col caldo, quando la mia massima aspirazione si riduce a trascinarmi sul divano insieme a una birra, mentre l'aria condizionata soffia come un gatto.
In questo periodo estivo ho trasferito la mia scrittura dalle mani al cervello.
Insomma, non ho scritto niente ma ho pensato molto, prendiamola così.
Però sono convinto che far frullare la storia in testa a lungo sia una buona ricetta, in generale. Quando ormai la scena si è svolta un milione di volte, e ogni volta lo ha fatto in modo diverso, poi basta scegliere quella venuta meglio e descriverla.
Sono pigro, dicevo, anche quando fa freddo. E lento, per giunta. Detesto provare a scrivere un capitolo per poi buttarlo via e rifarlo da capo. Non significa che non debba farlo spesso, ma se inizio a scrivere con le idee già molto chiare, è probabile che non accada più volte di quanto siano davvero necessarie.
Detto questo, se non mi do una mossa questo romanzo vedrà la luce in un'epoca in cui i libri non esisteranno più.
Fine del pensiero estivo, sono troppo pigro per fare un post più lungo :-)
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