Qualcuno darà la caccia a Mamadou Kinda. E sarà un antieroe. Né il poliziotto rampante e integerrimo, né il padre di famiglia puro e onesto, né il vecchio saggio. Sarà un ex di tutto questo, alienato e in pensione dalla vita a causa di qualcosa di brutto che gli è successo e che gli ha fatto chiudere la porta con il mondo fuori. Da questa storia non potrà scappare, ma l'affronterà contro la propria volontà, dall'inizio alla fine.
Se volete trovare alti valori, bontà d'animo, altruismo e generosità, non guardate lui.
Se volete trovare bassezza, disonestà, corruzione e tendenza al crimine, non guardate lui.
Se volete trovare un po' di tutto questo allora sì, magari condito con molto sano menefreghismo.
Ha tra i quaranta e i cinquant'anni, un figlio che non vede mai e qualche problema fisico che giustifica la sua scontrosità e la sua misoginia.
Se volessi visualizzarlo penserei a un Michele Placido dei tempi della
Piovra; o a Martin Kove, il sensei cattivo di
Karate Kid. E gli aggiungerei una folta barba nera.
Mi manca un nome.
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